M'hanno caàto sull'uscio di peggio

Posted on 01/01/2022 in amarcord

Mi pare fosse tipo il 2013 quando mi arresi all'evidenza che nella mia cantina c'era un umido portava via (grazie, sospetto, a un poco professionale lavoro di asfaltatura del Comune). Così, senza rifletterci troppo, acquistai un deumidificatore di quelli a compressore, che condensasse tutta quell'umidità in un pratico serbatoio.

E il serbatoio? Be', quello va svuotato, si capisce. Ma in una cantina non è mica facile; e l'umidità era tale che il serbatoio si riempiva ogni 12 ore, e mica potevo andare in cantina due volte al giorno.

Così, sfruttando qualche pezzo di tubo da flebo e il principio dei vasi comunicanti, feci svuotare il serbatoio in due taniche da 15 litri. Così, il sabato mattina andavo in cantina, portavo le due taniche in strada, le svuotavo nella caditoia e le riportavo giù.

Prevedibilmente, dopo tre settimane m'ero bell'e divertito dell'esercizio fisico.

Così, ebbi l'idea. Un tubo di gomma, un foro nell'intelaiatura della finestrella che dà sulla piazza, e una pompa autoadescante che si poteva collegare a un trapano. L'idea, sulla carta, mi parve geniale: due minuti di trapano, e 30 litri d'acqua sarebbero finiti sul marciapiede, e da lì nel rigagnolo della fognatura, senza il minimo sforzo da parte mia. Perfetto.

Però, sebbene la cosa fosse probabilmente lecita (alla fine, era innocua acqua distillata...) sentivo lo stesso un certo imbarazzo, pensando ai condòmini che potevano essere testimoni delle mie opere idrauliche. Perciò, fin dall'inizio progettai di attivare tutto il marchingegno con un timer verso le due o tre di notte.

Giunge la notte del collaudo, in realtà sarà stato verso le undici, undici e mezzo. Nella cantina oscurata, collego tutto quanto, do un'ultima occhiata; i serbatoi da quindici litri sono pieni zipilli, il tubo è ben assicurato e sigillato, la pompa è installata perfettamente. Nulla può andare storto. Si va a incominciare: taca, banda!

Ora, vi sarà senz'altro capitato qualche volta di cominciare a fare qualcosa, e a metà azione rendervi conto che era un errore; ma il comando di smettere arriva troppo tardi, mentre il vostro corpo sta continuando ad eseguire il comando precedente. Per quei pochi istanti, siete lì, impotenti testimoni del disastro incipiente.

Così quella volta: "Attivare trapano!" penso, e mentre la mano mi si muove verso l'interruttore del timer, fuori dalla finestra qualcosa si frappone fra me e la luce del lampione in piazza. Qualcuno -- esattamente davanti alla finestra -- esattamente davanti al foro di uscita del getto.

Troppo vicino, in realtà. Come fa a essere così vicino? La finestra è a livello del terreno!

La mano continua a muoversi, il dito si appoggia sul pulsante di azionamento manuale e inizia a spingere. Vedo l'ombra di due gambe, Cristo, c'è un tizio proprio là fuori! Ferma, ferma! Interrompere! L'interruttore scatta.

Ma cos'è quell'ombra più scura? Una borsa? Cribbio, è proprio attaccato al foro d'uscita!

Il trapano si dèsta di attività furibonda; probabilmente avrei dovuto prendere una pompa più piccola, ma questa ce l'avevo già disponibile fra gli attrezzi. La uso per svuotare il fondaccino di una piscina. In due secondi netti, il livello nel primo serbatoio cala visibilmente, mentre un flusso d'acqua si proietta a tutta velocità su per il tubo, arriva alla cornice, e -

"KAIIIIII!!!!"

"ODDIO ODDIO BOBI! BOBIIII! PORCO QUI, PORCO LA'! BOBIIII!"

Il trapano si ferma, il getto è durato forse tre secondi, e la cacofonia fuori dalla cantina si allontana perdendosi nella notte.

Il giorno dopo, portai alla chetichella le taniche in casa e le svuotai in bagno.

Passarono cinque o sei giorni, forse di più, prima che mi rendessi conto che qualcosa era cambiato: il misterioso vicino che da mesi ogni una o due sere portava un cane di grosse dimensioni a cagare sul marciapiede davanti al mio uscio, aveva, a quanto pare, cambiato percorso.